Storie di Simone Faresin * in Italia è simonefaresin.blogspot * a Lisbona è rosadeventi.blogspot * a Maputo è kanimambo.blogspot * questo Livido Vinilico invece me lo porto ovunque.
lunedì 27 gennaio 2020
Nuova ossessione
Musica: Nuova ossessione - Subsonica
Occhio al nuovo virus Corona.
Appaiono tatuaggi su tutto il corpo e si diventa tamarrissimi
in meno di una settimana.
La fase peggiore è l'estorsione:
si iniziano ad inviare foto agli amici scattate in momenti
imbarazzanti e li si minaccia di divulgarle se non pagano
profumatamente per cancellarle. Tra alcuni casi registrati
risultano anche contagiati che iniziano a frequentare modelle straniere,
le ingravidano, le sposano e si ritrovano poi con disastrosi divorzi che,
peggio della morte, l'incastrano tra avvocati e conti correnti bloccati.
Insomma non si scherza.
lunedì 13 gennaio 2020
Paf!
Musica: Brigade des Stups - Serge Gainsbourg
ON AIR
Dopo due anni intensi in Mozambico a
cuocermi al Sole,
tornai al punto di partenza: Lisbona.
Ero così con il culo a
terra che manco ci volevo tornare in Italia.
A Natale, a dover dare anche certe
spiegazioni
e senza i soldi per fare dei regali
o per garantirmi un soggiorno edonistico
a base di cappuccini, brioches, creme, cannoli,
ripieni e altre delizie
quotidiane.
Pizze, panzerotti, tortellini, ma pure il kebab
è meglio in Italia
cazzo.
Maledizione sto sbavando sui tasti.
Il rientro nel Gran Regno del
Benessere Europeo
fu ammortizzato dall’accoglienza
del mio caro amico Antonio
Imperatore,
perfettamente accomodato nella
“Luciano Cordeiro de Montezemolo”
(come
la chiamo io)
in un quarto piano con balconcino-miradouro privè
orientato verso
Ovest, concedendo una meravigliosa vista
che và da sinistra dalla collina che
sovrasta
l’Avenida da Liberdade, dal Torel a Santa Marta,
facendo da cornice agli
edifici più alti della Baixa,
il Convento do Carmo, la cresta del Bairro Alto
fino
al giardino botanico di Pricipe Real e poi su,
fino al bandierone in cima al
parco Eduardo VIIº.
Si vedono spuntare anche il Cristo Rei
e le punte dei
piloni del Ponte 25 Aprile.
La vista era appagata dalla silouette
delle palme e del Cristo,
dalle guglie neoarabe do Palácio Ribeiro da Cunha,
dalla macchia verde sottostante nel
giardino
tra le pietre e i metalli dei palazzi moderni,
un Tropico di Lisbona
che s’incendiava ad ogni tramonto.
Iniziavo ogni giornata con un buon
caffè
ed una vista sulla città che amo.
Sentirsi presente e con un posto in prima
fila.
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