martedì 4 agosto 2020

Whatsapp uccide. 1/5 "Drone a domicilio"









Drone a domicilio

1/5 

"Whatsapp uccide" 

Serie di racconti brevi di Simone Faresin.






Intro. 



L'idea di "Whatsappa uccide" nasce a Marzo 2019 durante la stesura di una Storia intitolata "Non c'è nulla da Temer" per il blog degl'Italiani in Portogallo: Sosteniamo Pereira.

SosteniamoPereira.org
Serie: 4 Storie in 4 ore

In un passaggio intitolato "Bifane, Imperiais e Samba" durante un'intervista con un amico musico brasiliano conosciuto a Lisbona, accenno al fatto che durante la campagna presidenziale, l'allora candidato Bolsonaro, aveva abusato delle fake news attraverso le reti sociali proprio come un bambino farebbe con la Nutella appena la mamma non è in casa. 






"Brasile non è solo Samba"



Le fake news e le reti sociali sono un dibattito ancora aperto, un tema attuale. Inoltre la scelta di scrivere 5 Racconti brevi per la Serie "Whatsapp uccide" nasce proprio dal fatto che a causa di questa campagna via Whatsapp senza precedenti capitanata da Bolsonaro nel 2019, fu imposta la restrizione per l'invio dei messaggi a soli 5 contatti per volta. 

Era un'eredità della campagna di Bolsonaro o una scusa o non importa cosa, avevo voglia di scrivere su questo nuovo mondo dove sono sempre (quasi) tutti distratti al proprio telefono. Per strada, in metro, sule scale, a letto, a cena, a spasso con il cane. 
E le conseguenze di questo nuovo gesto sono molteplici. 
Ve ne presento 5. 

Nota: Non uso più Whatsapp e uno smartphone da 10 mesi. Libero, almeno da questo. 





Drone a domicilio.





Ci sediamo al bar, il caffè é buono e anche la pizza non è male. "Tanta roba" per un italiano in Portogallo. Alex s'è fatto i chilometri per venirmi a trovare, o meglio: per andare a vedere una casa tramite un annuncio on line e poi ha allungato per conoscere il mio nuovo bairro. Per me è la scusa perfetta per uscire a fare due passi e godermi un caffè al bar. Ci trattiamo bene e scatta anche il pastel de nata con la cannella. 
Parlandomi dell'itinerario che ha percorso a piedi da Martim Moniz fino a Pontinha mi fa rivivere con la memoria scorci di Lisbona che non rivedo da tempo. 

Alex è incredibile, ogni tanto "si spara" in città degli itinerari a piedi così lunghi che se fosse in montagna avrebbe già valicato interi paesi e catene montuose. Otto anni fa quando l'ho conosciuto eravamo ad una festa aziendale, dopo quattro ore tra open bar e altre schifezze che avevamo sciolto nella birra eravamo già ridotti ad una banda di pirati molesti da buttare fuori anche da una bettola al porto. 
Io quella sera oltre ai bagordi coi colleghi più affiatati cercavo di tallonare alcune tra le colleghe più belle, cercavo di capire quale potesse cadere per prima nella rete. Ad una certa io ed un altro collega riuscimmo a combinare con due greche, c'invitarono a casa loro, saltammo su un taxi di corsa e sparimmo senza salutare nessuno. La festa era ad Oriente, l'appartamento delle greche era a Lapa, 12 chilometri, quasi venti minuti di taxi. 
La strada costeggiava tutto il lungo Tejo, dall'Avenida Infante Dom Henrique all'Avenida 24 de Julho, per poi arrampicarsi su fino a Lapa e alla mitica Rua São Felix. 
Durante il tragitto già ci vedevo doppio ma guardando fuori dal finestrino ricordo la sorpresa e l'incredulità a riconoscere Alex barcollante per strada che tornava a piedi alle due di notte verso Lapa, da solo, ubriaco. 
Anche volendo aiutarlo il taxi era già pieno e stava sfrecciando verso Lapa, dubito anche che il tassista avrebbe accettato di caricarlo nel portabagagli. 
Sapendo quanta strada gli mancasse da fare e sapendo quanto stava fuori rimasi davvero stupito dal suo coraggio o follia che sia. Lo diedi sicuro per spacciato. 
Era troppo gonfio per riuscire ad attraversare la notte e tutta quella strada. Il giorno dopo, contro ogni pronostico, me lo ritrovai in ufficio ancora gonfio ma vivo. 

Torno al presente, la tazzina di caffè poggia sul piattino. Alex mi sta dicendo che con 24€ all'anno si può noleggiare una di quelle biciclette che gestisci con un'app. 
<< Onesto >> dico io. 
<< Peccato solo che durante il percorso devi lasciare sempre attiva la localizzazione >> aggiunge lui. 

La "tracciabilità" per me nel 2005 era quella che si faceva ad un pacco inviato con un corriere. Oggi invece, in una società dove si lavora anche da casa con un computer, il controllo remoto è la nuova forma per un capo di supervisionare il lavoro dei propri dipendenti. 
La tracciabilità oggi é anche uno strumento per combattere il virus che si sta allargando a macchia d'olio in tutti gl'insediamenti umani sparsi in giro per il globo. 

Alle spalle di Alex, sullo schermo acceso, vedo passare tra i titoli del telegiornale che il virus è arrivato in Vietnam e alle isole Fiji. Sto cazzo di covid è l'unico a viaggiare alla grande quest'anno. Per tutti gl'altri: sogni infranti e zero visti. 
"Tutti giù per terra." 

Io e Alex siamo come due vagoni che hanno deragliato dai binari. Non ci sono più certezze sul futuro ma la verità é che il covid c'ha solo tolto le illusioni che usavamo prima per dimenticarci che comunque di certezze sul nostro futuro già non ce ne fossero. Le notizie non mi fanno più effetto, dopo il bombardamento mediatico a inizio 2020 e dopo la mia prima quarantena (40ena) ormai sono impermeabile. 
Ho capito che le notizie non servono a informarci ma a far muovere le correnti di pensiero e i flussi di capitale in precise direzioni. E non è certo la prima volta che i media manipolano la realtà dei fatti. 
Non a caso il mio evento creativo preferito "Fritto come un pesce" è nato il 1º Aprile (2012) nel giorno del "Pesce d'Aprile" che qui in Portogallo è chiamato "Dia das mentiras"  (giorno delle menzogne) per mostrare l'ipocrisia che avvolge il nostro sistema, come un cartoccio attorno alle caldarroste, guarda caso sono spesso vecchie pagine di un giornale. 
Il mio ottimismo mi porta a credere che questo sia il momento ideale per creare un nuovo stile di vita per sopravvivere, allontanarsi dalle città che non sono eco-sostenibili e recuperare la terra che i nostri predecessori hanno perso in cambio di nuove condizioni di vita, farciti di comodità e con tanti accessori. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo le distanze di sicurezza e le restrizioni economiche del conto corrente. 

<< Oh, hai visto che hanno addestrato anche i cani a riconoscere i positivi dai negativi? >> 
<< Positivi e negativi, ci siamo davvero ridotti ad essere come delle batterie, proprio come Morfeus spiegava a Neo in Matrix. >> 
<< Ahah, "come da copione". >> 
Intanto la "Pande" sta facendo danni come una guerra. 
Tutti i paesi sono economicamente in perdita con dati negativi mai registrati prima e non sono serviti bombardamenti a tappeto, blindati o reparti ultra-addestrati. 

La questione della localizzazione, la tracciabilità, gli smartphone sempre in tasca, le applicazioni per ogni cosa come fossero la soluzione a tutti i problemi, tutto questo per me non è una novità. Nel 2018 ho lavorato per TripAdvisor e ricordo la sorpresa che ho avuto a conoscere i programmi e gli "stumenti di lavoro" degni di un dipartimento dell'FBI per controllare e verificare la veridicità di ogni fottuta recensione. 
Facevo il Revisore. Decidevo, secondo i parametri imposti dall'azienda, cosa venisse pubblicato e cosa no, cosa potesse essere una frode e cosa potesse essere un commento genuino, una "vera esperienza" come la chiamano a Trip'Ad. Ho conosciuto bar, ristoranti, resort, hotel e posti incredibili in giro per il mondo standomene comodamente seduto a Porto. 
Ormeggiato in ufficio. 

La cosa curiosa sono la quantità di dati che accompagnano una banale recensione. Localizzazione, IP, distanza dal posto recensito al momento dell'invio, che tipo di telefono o computer, di chi è il dispositivo usato, link alla pagina facebook della persona per verificare se è amico/a del proprietario dell'attività recensita, etc etc etciù! 

Amando scrivere e leggere ne ho un sacco e una sporta di storie assurde da raccontare, ho collezionato recensioni che sono meglio di un copione di Hollywood. 
Ricordo che ero arrivato ad odiare quel lavoro, avevo la nausea dei commenti negativi e della cattiveria che passava tra le parole e gli errori grammaticali. 
Ricordo l'esaurimento dei ristoratori a rispondere a commenti negativi fatti solo con l'intenzione di screditare un locale e tutto il lavoro che c'è dietro. 
Ricordo il disgusto a vedere che ci si affida a delle recensioni di altri per decidere dove andare a mangiare, dormire, cagare, pregare, cosa fare, cosa vedere, cosa succederà, come dev'essere... Altro che consigli, una spoilerata unica. 

La società americana che s'è comprata TripAdvisor gestisce anche altre applicazioni famose per incontri e relazionamenti sociali e altri importanti broadcast. 
Hanno una quantità di dati e dettagli su milioni di persone che se fossero su carta altro che la mitica Biblioteca di Alessandria d'Egitto. Sanno con chi scopi, con chi esci, cosa mangi, cosa non ti piace, cosa sì, cosa no, cosa . Tutto quello che pubblichi .

Sono felice di essere nato prima che esistesse tutto questo, sono felice di far parte di una generazione ancora abbastanza genuina, dove il passaparola e la curiosità la fanno ancora da padrona. Ci si trovava alle nove di sera "alla curva" e non servivano sms e ci si trovava davvero tutti. 

Tutta questa ragnatela tesa sopra le nostre teste mi fa ricordare una notizia assurda che avevo letto anni fa. 
In Iraq o in Afghanistan, un nucleo di miliziani aka terroristi aveva ordinato una pizza usando un telefono che era stato già usato in precedenza per pubblicare via Whatsapp messaggi video di propaganda, roba tipo Isis o altra merda simile. Trattandosi di una zona di guerra era sicuramente monitorata con satelliti e antenne come fosse una mostrina di sangue al microscopio. Qualche algoritmo di tracciamento tipo quello di TripAdvisor deve aver fatto rapidamente scattare una segnalazione in qualche ufficio a Langley o in altri posti simili. Fatto sta che invece che un fattorino in motorino con una quattro stagioni familiare arrivò un drone con quattro missili più intelligenti di quei quattro miliziani del cazzo. 

Bada-boom! 

Che fosse una notizia vera o falsa poco importa, chi fosse la fonte, come avesse fatto il giornalista italiano a sapere i dettagli di quest'ironica storia di guerra moderna, poco importa. Importa capire che domani, probabilmente, se non paghi una bolletta o una multa, se non righi dritto, potrebbe arrivarti un drone a domicilio a risolvere la situazione, senza dover scomodare una pattuglia ed evitare che qualche agente si comporti male. 

"Occhio" che l'occhio ti vede. 
Chissá se vede anche questo dito medio bello teso verso l'alto. 






Testo: Simone Faresin
Grafica: Edo Trave





Visual-musicale consigliato: KOLD - My Best Drone Clips 2019 + Jane's Music


















Nessun commento:

Posta un commento